Ecommerce: quali trend per il 2016?
Ecommerce: quali trend per il 2016?
Ecommerce: quali trend per il 2016?
Oggi vogliamo condividere con voi un recente studio: ” E-commerce KPI benchmarks 2016″ effettuato dal team di Wolfgang Digital. La ricerca è il risultato dell’osservazione di dati di Google Analytics, provenienti da oltre 80 milioni di sessioni di siti web e più di un quarto di miliardo di dollari di fatturato on-line per siti di viaggi e siti web di vendita al dettaglio (retail).
Sono stati quindi messi in luce i principali KPI che possono aiutare nella valutazione delle strategie relative ad un e-commerce e ad aumentare le conversioni.
Ecommerce: quali trend per il 2016?
Vedremo quindi di seguito una panoramica di 9 punti salienti.
1.Il tasso medio di conversione e-commerce è dell’1,48%
- i siti web di vendita al dettaglio in media hanno l’1,36%
- i siti web di viaggi nello studio hanno in media un tasso di conversione 2,04%.
Si osserva inoltre che i siti web di viaggio godono di tassi di conversione più elevati, ma che invece i tassi di coinvolgimento sono più bassi rispetto alla media dei retail. Come mai? Dopo aver studiato approfonditamente i dati, il team di Wolfgang Digital ha scoperto che il cliente del retail visita il sito web di vendita al dettaglio più volte prima di procedere all’acquisto. Invece chi acquista viaggi fa molteplici ricerche, ma su altri siti web, siti di recensioni, tramite le agenzie di viaggio online, i blogger di viaggio, ecc prima di arrivare al sito di e-commerce per controllare il prezzo e la disponibilità per poi prenotare. Questa scoperta ha reso palese il fatto che il rivenditore ha più influenza sul customer-journey per l’acquisto rispetto al sito di viaggi, che dipende invece da un ecosistema di siti web “satelliti”.
2. La morte della SEO?
I dati dello studio affermano con enfasi: “La SEO è assolutamente viva!” Le ricerche organiche su Google infatti sono ancora la più grande fonte sia di traffico (43%) che di ricavi (42%). Il Traffico SEO da Google organico è effettivamente aumentato addirittura del 5% , rispetto al 2015.
3. AdWords: il re della conversione
La correlazione più forte che abbiamo visto con i tassi di conversione più elevati è sicuramente quella con Google AdWords. AdWords è certamente fra le fonti di traffico che maggiormente raggiungono la conversione. Quando un sito web aumenta la sua spesa in annunci pubblicitari, si nota che viene aggiunto più traffico ad alta conversione al suo profilo e ne aumenta così anche il tasso di conversione medio.
4. Il traffico di Facebook quadruplica!
In uno studio precedente effettuato da Wolfgang Digital, Facebook rappresentava solo un magro 1,3% del traffico. Questa volta, invece è balzato fino al 5%, con un Facebook CPC che emerge dal nulla al 2%. Se si potesse avere una misurazione più precisa cross-device in Google Analytics, Facebook apparirebbe certamente come un potenziatore della “conversione assistita”.
5. Non sottovalutare l’e-mail marketing
L’email marketing fornisce ben il 6% del traffico, che è in realtà tanto quanto tutti i canali social combinati! Infatti solo Google è l’unico mezzo che porta più entrate rispetto all’email marketing, e questa tecnologia, nata ormai 40 anni fa (che noi tutti usiamo ogni giorno) è quanto di più vecchio, ma allo stesso tempo affidabile ci sia!
6. Questione di velocità del sito
La correlazione fra il tempo di risposta del server e il tasso di conversione è sicuramente una delle più forti. Non dimentichiamo che la velocità del sito è un fattore di ranking per Google, se la si ottimizza si potrà beneficiare di un “effetto moltiplicatore”: più traffico e un tasso di conversione più elevato su tutto il traffico del sito web. Lo strumento per misurare la velocità del sito fornito da Google è un ottimo tool per iniziare il viaggio verso l’ottimizzazione della velocità!
7. Il mobile è il nostro “dispositivo di decisione”
Il 2015, lo sappiamo tutti, è stato finalmente “l’anno del mobile“, che è diventato la più grande fonte di traffico, ma con un rendimento inferiore per le entrate. Gli smartphone sono i principali device su cui arrivano gli utenti prima di completare l’acquisto sul desktop. Possiamo quindi dedurre che, mentre il desktop rimane il nostro “dispositivo di transazione“, il mobile è diventato il nostro “dispositivo di decisione“, in cui si svolge la ricerca e la decisione di acquisto.
8. Il display advertising ha deluso
Nonostante rappresenti il 38% del budget investito dai digital marketers (IAB Europe), il display non è riuscito a registrarsi nella top ten come fonte di traffico. Questo significa che ha contribuito meno dell’1% al traffico dei siti web e-commerce!
9. La gente compra più frequentemente e spende di più per gli ordini on-line
I tassi medi di conversione sono aumentati del 10% rispetto all’ultimo anno. Il valore medio degli ordini di vendita al dettaglio ha raggiunto il 25%! Questo dimostra che le persone stanno sempre di più cambiando il loro comportamento d’acquisto, orientandosi su Internet e sugli acquisti on-line. Forse non c’è mai stato un momento migliore come questo per realizzare un e-commerce!
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